Artrosi d'anca

Cosa è l’artrosi d’anca?

L’artrosi è una patologia degenerativa che consiste nel danneggiamento progressivo della cartilagine. Con l’alterazione dello strato cartilagineo, i segmenti ossei delle articolazioni, non avendo più uno strato protettivo entrano in stretto contatto.

Il meccanismo reattivo del corpo allo “sfregamento” tra le superfici ossee è la produzione di materiale ulteriore osseo, gli osteofiti, nelle superfici articolari. Gli osteofiti porteranno a una limitazione importante del movimento.

L’artrosi dell’anca è chiamata anche coxartrosi.  Questa articolazione insieme al ginocchio, è la sede più colpita, probabilmente perché sono articolazioni in costante carico, visto che subiscono il peso del nostro corpo. La classificazione più conosciuta distingue la coxartrosi in una forma primaria e una forma secondaria:

  • Artrosi primaria: sarebbe la forma idiopatica, che inizia in forma prevalente dopo i 60 anni e interessa soprattutto il sesso femminile.
  • Artrosi secondaria: è una forma di artrosi che è stata favorita dalla presenza di un trauma o di una patologia come la displasia dell’anca che avrebbero favorire l’instaurarsi di questa condizione.

Quali sono i sintomi dell’artrosi d’anca?

Il quadro clinico della coxartrosi è rappresentato da diversi elementi:

  • Dolore: è il sintomo principale. Nel primo periodo è presente sotto carico e si allevia fino a scomparire durante il riposo. Il dolore è acutizzato duranti i cambi di stato (ad esempio quando si passa da seduto alla posizione eretta), durante movimenti che provocano l’abduzione e la rotazione della testa femorale. Solitamente questo sintomo è localizzato in regione inguinale, talvolta può irradiarsi: posteriormente, antero-medialmente e lateralmente.
  • Rigidità mattutina: dura circa 15 minuti e tende ad aumentare di durata con l’aggravarsi della malattia, si hanno difficoltà ad effettuare i movimenti con l’anca come se ci fosse una vera e propria limitazione funzionale.
  • È evidente un atteggiamento in lieve abduzione e rotazione esterna dell’arto inferiore.
  • Alla palpazione della zona prossima alla testa omerale e in zona pubica si può avvertire dolore.
  • Sono limitati soprattutto tre direzioni di movimento: abduzione, flessione e rotazione interna.
  • Test del Trendelemburg positivo: il paziente non riesce a mantenere il bacino in posizione stabile quando poggia unilateralmente sull’arto malato. Ci sono anche altri test clinici come quello di Thomas e quello di Faber.

Qual è il decorso di questa patologia?

Il decorso nel caso di artrosi e ancor più per la coxoartrosi è molto lento, didatticamente possiamo dividerlo in 3 step:

1 step: è la fase asintomatica dove il danno cartilagineo è agli inizi;

2 step: inizia la fase sintomatica, il dolore non è costante ed è difficile che corrisponda a una posizione o a un movimento ben specifico, tanto che difficilmente induce il paziente a recarsi dall’ortopedico per una visita di controllo.

3 step: fasi sintomatica conclamata. Sono presenti i sintomi che abbiamo descritto nel paragrafo precedente. Si può trovare giovamento con la fisioterapia se si interviene per tempo, mentre per i casi più gravi è necessario effettuare l’operazione chirurgica in cui si sostituisce la superficie ossea degenerata con elementi artificiali.

Come viene diagnosticata l’artrosi d’anca?

La patologia viene diagnosticata nel corso di una visita ortopedica, oltre alla valutazione clinica il medico valuterà i risultati degli esami radiologici (è sufficiente un RX) in cui potrà constatare il grado di degenerazione articolare.

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