Pubalgia

Cos'è la pubalgia

Il significato della parola pubalgia è: algia al pube, dolore nella zona pubica.

La pubalgia è, quindi, una sindrome caratterizzata da forte dolore a livello del pube, dovuto a un’infiammazione dei muscoli che si inseriscono sulla sinfisi pubica tra cui i muscoli adduttori della coscia e il retto addominale.

Il pube, insieme all’ ileo e all’ ischio, formano le ossa del bacino. Più precisamente si trova nella parte inferiore dell’osso iliaco. Anatomicamente è formato da:

  • un ramo superiore o ileo-pubico che rappresenta la parte superiore dell'osso pubico. Il ramo superiore contribuisce alla formazione del foro otturatorio e dell'acetabolo. Sulla superficie esterna troviamo il muscolo adduttore lungo, il muscolo otturatore esterno, il muscolo adduttore breve e il muscolo gracile;
  • il corpo anteriore del pube: è una conformazione larga e piatta, che si trova tra il ramo superiore ed il ramo inferiore del pube;
  • la cresta pubica e la superficie interna che contribuiscono alla formazione di parte della piccola pelvi ed inoltre è connessa con alcune fibre del muscolo otturatore interno;
  • il ramo inferiore o ischio-pubico: il ramo inferiore è localizzato nella porzione inferiore dell'osso pubico. Anche qui abbiamo la presenza di fasci dei muscoli adduttori.

La sinfisi pubica è un’articolazione che mette in comunicazione le due ossa pubiche. Tra le due ossa pubiche è presente un disco di fibrocartilagine che ammortizza e protegge l’articolazione. La sinfisi pubica è ben saldata dalla presenza di un forte strato di legamenti:

  • Il legamento pubico anteriore è costituito da fasci di fibre collagene che si incrociano anteriormente all'osso del pube.
  • Il legamento pubico superiore è un fascio di fibre collagene che collega superiormente le due ossa pubiche. Assieme al legamento arcuato e al disco articolare è il principale fattore di stabilità della sinfisi pubica.
  • Il legamento arcuato si trova invece sulla faccia inferiore del pube, è più spesso del legamento pubico superiore.

Tra i muscoli adduttori della coscia ricordiamo:

  • Il muscolo pettineo
  • Il muscolo gracile
  • Il muscolo adduttore lungo
  • Il muscolo adduttore breve
  • Il muscolo adduttore grande
  • Il muscolo adduttore piccolo.

La loro funzione principale, come suggerisce il nome, è quella di addurre la gamba e cioè portarla verso la linea mediana del corpo. Hanno la loro origine a livello del pube e si inseriscono in diversi livelli della gamba. Spesso, in caso di pubalgia, viene interessato anche il retto dell’addome, un muscolo che ha origine in tre punti della V, VI e VI costa e dal processo xifoideo (parte terminale dello sterno). Si inserisce con un grosso tendine sul ramo superiore del pube.

Pubalgia: le cause

Secondo alcuni studiosi, esistono ben 72 cause di pubalgia.

In genere, però, questa sindrome dolorosa è provocata da un eccessivo sforzo dei muscoli adduttori della coscia e degli addominali combinati a microtraumi ripetuti, come ad esempio cambi repentini di direzione, torsioni, corsa, movimenti improvvisi e violenti tipici nei calciatori.

A volte possiamo avere pubalgia anche dovuta a:

  • Dismetria e artrosi di anca e arti inferiori
  • Patologie della schiena, disfunzione dei muscoli addominali e muscoli adduttori della coscia, i quali hanno una funzione antagonista ma equilibrata.
  • Malattie infettive
  • Disfunzioni uro-genitali

Pubalgia: la classificazione

La pubalgia è una patologia la cui epidemiologia resta poco chiara, soprattutto in ragione della complessità di tipo anatomico della regione pubica e del frequente sovrapporsi di altri tipi di patologia (Bouvard e coll., 2004).

Dal punto di vista clinico, per semplificare le diagnosi, possiamo avere tre tipi di pubalgia:

  • TENDINOPATIA INSERZIONALE, causata da microtraumi ripetuti a carico dei muscoli adduttori della coscia e dei muscoli addominali, dove si crea infiammazione.
  • SINDROME SIFISIARIA, causata da microtraumi che creano una disfunzione a livello della sinfisi pubica, provocando instabilità del bacino. È nota anche come pubalgia in gravidanza; è una condizione tipica nelle donne in gravidanza, dove, l’accrescimento e le alterazioni biomeccaniche che subiscono le future mamme per adattarsi al meglio alla presenza del pancione, provocano cedimenti della sinfisi pubica;
  • SINDROME DELLA GUAINA DEL RETTO ADDOMINALE O DEL NERVO PERFORANTE DEL RETTO ADDOMINALE DEL CALCIATORE, è causata dalla forte tensione degli addominali, che si ha quando ad esempio si tira un calcio. Questa tensione a volte crea uno stiramento e compressione del nervo perforante che provoca il dolore.

Pubalgia: sintomi

Il quadro clinico della pubalgia è caratterizzato da dolore e impotenza funzionale.

In genere parliamo di un dolore che si acutizza dopo il movimento e che può compromettere anche le normali attività di vita quotidiana come il camminare, il vestirsi, la salita e la discesa delle scale.

Il dolore che parte dalla zona inguinale può irradiarsi lungo la muscolatura adduttoria e/o addominale, verso il perineo e gli organi genitali.

Spesso i pazienti lamenteranno dolore alla palpazione ed allo stiramento degli adduttori e degli addominali contro resistenza.

A volte a livello dell’inguine possiamo apprezzare rigidità muscolare e la presenza di contratture con la palpazione, in quanto i tendini dei muscoli adduttori sono abbastanza superficiali.

Pubalgia nell'uomo

Le cause dell’insorgenza della pubalgia possono variare tra uomini e donne. La pubalgia nelle donne ha, di solito, delle cause ben precise. La causa più comune di pubalgia nell’uomo è uno stiramento muscolare, tendineo o legamentoso, in particolare negli atleti che praticano sport come il calcio. Il dolore potrebbe verificarsi immediatamente dopo un infortunio o manifestarsi gradualmente nell'arco di settimane o addirittura mesi. Il dolore potrebbe essere aggravato dall'uso continuato dell'area lesa.

La pubalgia in un uomo può anche dipendere da altre cause quali:

  • Frattura ossea;
  • Ernia inguinale;
  • Calcoli renali;
  • Necrosi avascolare (osteonecrosi), ossia la morte del tessuto osseo a causa del flusso sanguigno limitato;
  • Borsite (infiammazione articolare);
  • Epididimite (infiammazione dei testicoli);
  • Idrocele (accumulo di liquidi che provoca gonfiore dello scroto);
  • Parotite;
  • Sforzo muscolare;
  • Orchite (testicolo infiammato);
  • Artrosi;
  • Sindrome del piriforme;
  • Testicolo retrattile;
  • Sciatica;
  • Masse scrotali Spermatocele (accumulo di liquidi nel testicolo);
  • Distorsioni;
  • Linfonodi ingrossati;
  • Tendinite;
  • Cancro ai testicoli;
  • Torsione testicolare (testicolo contorto);
  • Infezione delle vie urinarie Varicocele (vene ingrossate nello scroto).

Diagnosi della pubalgia

Un’attenta e corretta diagnosi di pubalgia da parte di un medico specialista, aiuta a capire quale sia la cura migliore per la tua pubalgia.

È molto importante un’attenta anamnesi del paziente, un esame obiettivo generale con la somministrazione di test clinici e la consultazione di immagini radiologiche, quali:

  • Radiografia, che mette in evidenza eventuali fratture o alterazioni del pube, del bacino o del femore;
  • Ecografia, si dimostra importante per escludere la presenza di un’ernia inguinale e può mettere in evidenza zone di flogosi o ematomi;
  • Risonanza magnetica, si dimostra l’esame di elezione perchè può dare informazioni dettagliate sia sulla situazione ossea, che sulle strutture muscolari e tendinee.

Cura per la pubalgia

Una volta diagnosticata la pubalgia, la cura migliore nella prima fase è la riduzione dell' attività fisica e agonistica, quando il movimento peggiora ulteriormente l’infiammazione e quindi la sintomatologia.

Sarà importante intraprendere cicli di fisioterapia per ottenre una guarigione completa. Il percorso terapeutico per il trattamento della pubalgia è articolato in diverse fasi:

La prima è quella del controllo del dolore e dell'infiammazione in cui vengono utilizzati oltre alle tecniche di massoterapia anche trattamenti con elettromedicali tra cui:

  • laserterapia
  • tecarterapia
  • onde d'urto
  • ipertermia

Nella seconda fase, il fisioterapista penserà ad un iter riabilitativo adatto alla tua storia clinica e basato su tecniche di terapia manuale, manipolazione fasciale e esercizi di riabilitazione funzionale riabilitazione funzionale mirati sulle possibilità del singolo paziente. Generalmente il trattamento per pubalgia in genere prevede:

  • rinforzo della muscolatura addominale soprattutto del retto addominale
  • allungamento e rilassamento degli adduttori della coscia
  • rinforzo degli adduttori della coscia con esercizi eccentrici e concentrici
  • rinforzo degli addominali
  • riabilitazione propriocettiva per la stabilità e l’equilibrio
  • esercizi per la coordinazione
  • esercizi di allungamento della catena cinetica posteriore con la rieducazione posturale
  • rinforzo sinergico della muscolatura addominale, adduttoria e lombare, andando così a rinforzare il core stability, cioè il controllo del tronco.
  • Allungando lo psoas.

È importante sottolineare come il trattamento moderno della pubalgia è sempre un insieme sinergico di didersi approcci. Dopo la valutazione e l'individuazione del corretto percorso terapeutico, la terapia manuale può essere coadiuvata dall' utilizzo di terapia fisica strumentale e dall'allenamento terapeutico. Ultimamente anche l’applicazione di kinesio taping può aiutare in casi di pubalgia. Parliamo di una tecnica meccanica e sensoriale che utilizza dei cerotti che applicati secondo precise direzioni, favoriscono una migliore circolazione sanguigna e linfatica nell’area da trattare facilitando i processi di guarigione. Può avere effetto drenante, analgesico, contenitivo in base alla tensione applicata al nastro.

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