Sindrome Femoro-Rotulea

Tra le cause di dolore al ginocchio la sindrome femoro rotulea è estremamente comune, in particolare in quello che viene definito dolore anteriore del ginocchio, da distinguere dal dolore dietro al ginocchio. La prevalenza annuale per la sindrome femoro-rotulea si avvicina al 23% nella popolazione ed è approssimativamente del 29% tra gli adolescenti, con atleti di sesso femminile a rischio particolarmente elevato.

La corsa o allenamenti con salti e rialzi, possono portare ad alte forze di contatto (leggi l'articolo precedente) e questo è associato ad un'incidenza particolarmente elevata della sindrome femoro rotulea. I sintomi persistenti sono comuni e 57% degli individui con sindrome femoro rotulea e riportano risultati sfavorevoli da cinque a otto anni dalla loro diagnosi iniziale.

In quanto tale, è importante per gli individui con sindrome femoro rotulea possano ricevere una precoce riabilitazione con l'obiettivo di ottenere un risultato positivo sia a breve che a lungo termine e prevenire la transizione da un momentaneo e acuto episodio in un ricorrente problema cronico.

Esame clinico nella sindrome femoro rotulea

Le valutazioni obiettive dovrebbero guidare il trattamento, la progressione e la decisione clinica. Un individualizzato programma di riabilitazione che si rivolge allo specifiche esigenze del paziente e alle limitazioni funzionali è da considerare come la migliore pratica clinica.

Test del ROM e della lunghezza muscolare

Il ROM (arco di movimento) passivo e attivo del ginocchio, della caviglia e dell'anca, dovrebbero essere valutate dal fisioterapista come la flessione/estensione tibiofemorale, dorsiflessione e flessione plantare di caviglia, estensione/flessione e rotazione interna/esterna femorale; altri movimenti (ad esempio, abduzione dell'anca e adduzione) o altre articolazioni (ad esempio eversione e inversione sottoastragalica e flessione/estensione lombare) possono anche essere considerati.

Anche la misurazione della lunghezza muscolare è una considerazione importante come la rigidità dei tessuti molli (cioè flessibilità limitata) è prevalente negli individui con sindrome femoro rotulea e possono contribuire ai sintomi.
Le valutazioni di: retto femorale, flessori dell'anca, tensore della fascia lata e banda ileotibiale, muscoli posteriori della coscia, gastrocnemio e isoleo dovrebbero essere indagati.

Versamento del ginocchio
Il versamento nell'articolazione del ginocchio può essere facilmente valutato utilizzando lo Stroke test.
Non è raro il verificarsi di un lieve versamento negli individui con sindrome femoro rotulea; è probabile un versamento significativo in caso di patologia più grave (ad es. rottura del legamento, menisco, frattura) che merita un'ulteriore valutazione e rimando dal medico per accertamenti. Il monitoraggio del versamento può aiutare a determinare la progressione clinica, se il versamento aumenta può indicare che la riabilitazione possa aver superato le capacità funzionali del paziente.

Quindi gli esercizi di riabilitazione o l'attività fisica dovrebbero essere ridotti o senza progressione alcuna. Il monitoraggio delle attività esterne al contesto riabilitativo è fondamentale per determinare se il programma o gli esercizi prescritti a casa hanno contribuito oppure no verso una esacerbazione di versamento e / o altri sintomi o se piuttosto altri fattori sono probabilmente coinvolti.

Ad esempio, chiedere a uno studente riguardo le attività svolte a scuola nelle ore di educazione fisica o quante scale compie al giorno, o al contrario essere informati sul ricorrente uso dei tacchi da parte delle donne in situazioni ricreative come il ballo, possono essere tutte pertinenti.

Il ricorso a dispositivi o applicazioni atti a monitorare le attività e il movimento al di fuori della terapia (esempio il numero dei passi al giorno) stanno diventando sempre più attuali e dovrebbe essere considerati come un modo più accurato per quantificare l'attività e quindi il carico articolare imposto.

Contrazione isometrica con resistenza
Si può testare la resistenza isometrica a vari angoli di flessione del ginocchio durante le prime fasi dell'esame clinico per determinare quale tipo di struttura è più probabile che sia coinvolta e la severità/irritabilità del paziente. Un rilevamento di "forte e doloroso" con isometrica contro l'estensione del ginocchio è più probabile che supporti la diagnosi di sindrome femoro rotulea, anche se la debolezza è anche possibile, in particolare nella fase acuta o ma anche cronica in alcuni casi.

Valutazione della Forza
La valutazione della forza dovrebbe rilevare non solo i muscoli che attraversano l'articolazione del ginocchio ma anche quelli dell'anca e di caviglia. Gli estensori del ginocchio e di anca, gli abduttori e la forza muscolare dei rotatori esterni sono della massima importanza dato il loro ruolo nel controllo dinamico dell'anca e del ginocchio e non da ultimo l’associazione tra debolezza muscolare e sindrome femoro rotulea.

È interessante notare che, Kindel e Challis hanno scoperto che i pazienti con il sindrome femoro rotulea hanno estensori dell'anca più deboli e un controllo neuromuscolare più scadente con il ginocchio flesso, ma non esteso, rispetto al controllo con soggetti sani: questo suggerisce che la posizione del ginocchio può essere importante quando si valuta la muscolatura dell'anca.

Una valutazione approfondita dovrebbe includere anche la forza dei flessori di ginocchio e anca, i flessori-estensori di caviglia, i rotatori interni e gli adduttori. Data l’importante forza dei muscoli degli arti inferiori, il fisiatra e il fisioterapista dovrebbero valutare tali muscoli, in particolare la forza dei quadricipiti, utilizzando un dinamometro elettromeccanico quando possibile.

Quando non è disponibile, dei test massimali su una ripetizione al macchina Leg-extension per la forza del quadricipite o un dinamometro palmare fissato con una cinghia è una accettabile alternativa, anche se sovrastima la forza del quadricipiti coinvolti.

Mentre di solito può avere senso esaminare prima il contro laterale, può risultare più preciso testare per prima l’arto colpito dalla sindrome femoro rotulea per determinare l'angolo di flessione del ginocchio che non reca dolore o che sia meno provocatorio; il clinico può successivamente valutare l'arto controlaterale nella stessa posizione. Il fisioterapista può anche usare il taping rotuleo (vedi sotto) per facilitare la valutazione della forza, consentendo ad alcuni pazienti l’esecuzione del test completo con meno o nessun dolore.

Si può utilizzare per il confronto tra gli arti un indice di simmetria degli arti [vale a dire la forza dell'arto interessato / Forza dell'arto non coinvolto × 100 (%)], questo quando la sindrome femoro rotulea coinvolga un solo arto, quindi non bilaterale. La valutazione aggiuntiva usando il test muscolare manuale dei muscoli dell'anca e del ginocchio può fornire ulteriori informazioni, specialmente nel caso di debolezza bilaterale.

Trattamento sindrome femoro rotulea

I pazienti con il PFP sono sottoposti a varie condizioni fisiopatologiche e menomazioni. La gestione del PFP dovrebbe consistere in un individualizzato, multimodale approccio con la terapia di esercizio come il segno distintivo del piano terapeutico.

Esercizi sindrome femoro rotulea

Secondo la dichiarazione del “ Consenso del 2016 e del 2018 dal Comitato internazionale di ricerca sul dolore femoro-rotuleo (studi sopra)”, la terapia di esercizio terapeutico è il "trattamento di scelta" per gli individui con sindrome femoro rotulea. Le prove di alta qualità supportano l'esercizio come la migliore terapia atta a risolvere il dolore e la funzione nel breve, medio e lungo termine; l'esercizio è l'unico intervento che ha ricevuto una raccomandazione così alta. La terapia con l’esercizio dovrebbe includere il rinforzo dell'anca e del quadricipite utilizzando sia una catena cinetica aperta che esercizi a catene cinetiche chiuse.
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