Sacroileite

Cosa è la sacroileite?

Come avrai già letto nei nostri articoli, la desinenza –ite nel linguaggio medico indica uno stato infiammatorio, e in questo caso tale infiammazione riguarda l’articolazione sacro iliaca.

La sacroileite può riguardare entrambi le articolazioni di destra e di sinistra (bilaterale) oppure una sola (unilaterale).

Quali sono i sintomi?

sintomi sono principalmente:

  • Dolore: in sede articolare e talvolta tende ad irradiarsi nei distretti limitrofi. Negli stadi iniziali la sintomatologia algica il dolore è presente principalmente alla palpazione, nella posizione seduta o se si eseguono dei movimenti sotto alto carico come saltare, salire le scale, stare in piedi per molte ore consecutive. Negli stadi avanzati il paziente avverte dolore anche stando sdraiato a letto (infatti spesso si possono avere problemi di insonnia), o durante le normali attività di vita quotidiana come camminare o chinare la schiena per lavarsi i denti.
  • Rossore e calore: nella parte dolente. Questi elementi sono evidenti solo in particolari condizioni infimmatorie.

La diagnosi di sacroileite va sempre differenziata dalla sindrome del piriforme in quanto manifeta sintomi molto simili

Quali sono le cause?

Le cause della sacroileite possono essere diverse, per questo motivo infatti si parla di “eziologia (=causa) multifattoriale”, e non può essere formulata una prognosi unica per tutte le sacroileiti, ma ogni persona ha una prognosi a sé.

Di seguito ti indichiamo le cause più comuni:

  • Deficit di stabilità dell’articolazione sacro-iliaca Traumi, sia diretti che indiretti
  • Stato di gravidanza
  • Patologie reumatiche come l’artrite reumatoide
  • Stati infettivi importanti

Nei Centri di fisioterapia si trattano le sacroileiti che derivano da problemi biomeccanici, e quindi fondamentalmente i primi quattro elementi indicati.

Quali sono i migliori rimedi?

Nei Centri di Fisioterapia la sacroileite viene trattata utilizzando i seguenti elementi:

Tecniche di terapia manuale: per ripristinare eventuali disfunzioni di movimento dell’articolazione sacro iliaca e del tratto lombo-sacrale e lombare;

Esercizi muscolari: per rinforzare i muscoli che risultano essere troppo deboli e allungare i muscoli retratti.

Terapia Fisica: i device sono molto importanti perché riescono a dare uno stimolo biologico che la semplice stimolazione manuale non riuscirebbe a dare allo stesso modo.

I mezzi fisici più utilizzati sono:

  • tecarterapia: è il mezzo fisico fisioterapico che ha avuto maggiore diffusione in Italia, questo perché è il device:
  • più prescritto dai medici di base;
  • più ricercato su google dagli utenti italiani;
  • più venduto in italia;
  • più utilizzato dai fisioterapisti.

La tecarterapia utilizza un campo elettromagnetico ad alta frequenza al fine di sviluppare calore endogeno all’interno dei tessuti che ha effetti chimici, termici e meccanici sul tessuto, e consentono di accelerare i tempi di guarigione.

  • magnetoterapia: mediante lo sviluppo di un campo elettromagnetico questo mezzo fisico stimola la formazione del callo osseo nel caso di fratture;
  • laser ad alta potenza: tramite l’utilizzo dell’emissione di un fascio di luce ad alta potenza, questo strumento consente di stimolare la biologia del tessuto. Il laser ad alta potenza, a differenza del laser classico ha la capacità di stimolare il tessuto in profondità, mediante l’utilizzo di un fascio di luce ad alta potenza ad impulsi, che quindi permette di non sviluppare un calore eccessivo in proporzione alla potenza erogata.
  • Neuromodulatore antalgico come l’interix.
  • Cintura per stabilizzare la sacroiliaca, nel caso di problemi di ipermobilità. Viene consigliato ai pazienti di utilizzare una cintura che migliori la stabilità dell’articolazione per almeno le prime due settimane di inizio del ciclo fisioterapico.

Ovviamente nel percorso conservativo il terapista dirà al paziente tutte quelle indicazioni che possono agevolare il miglioramento clinico.

In alcuni casi l'applicazione di  ghiaccio  sulla zona della schiena dolente almeno due volte al giorno può essere un buon aiuto per il paziente, la sospensione di tutte quelle attività che tendono a peggiorare il dolore alla schiena come il chinarsi per prendere un oggetto a terra senza flettere le anche deve diventare la base di un modo di muoversi più salutare.

Anche l'adozione di una postura, durante il sonno, che produca sollievo nella zona inferiore della colonna non è da sottovalutare.

Il trattamento invasivo e la chirurgia

Il trattamento invasivo viene applicato quando qualsiasi terapia conservativa ha fallito.

Esistono diverse tecniche invasive come:

  • La denervazione mediante radiofrequenza: che consiste nello “spengimento” delle viene nervose che producono dolore;
  • La stimolazione elettrica: che consiste di uno stimolatore elettrico impiantato in corrispondenza dell’osso sacro che crea un effetto antalgico;
  • trattamento chirurgico in questi casi non si effettua quasi mai, consiste nell’artrodesi dell’articolazione sacro-iliaca, ossia la fusione dei reperi ossei che la costituiscono. Si tratta di un’operazione molto complessa, alla quale consegue un’alterazione dei meccanismi biomeccanici articolari della zona lombosacrale e delle articolazioni del bacino. Normalmente il recupero è molto lungo, per questo l’operazione deve essere effettuata solo in casi estremi.

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