Cuffia dei rotatori
Cosa è la cuffia dei rotatori?
Per cuffia dei rotatori si intende un’unità funzionale di quattro muscoli che dalla scapola si inseriscono sull’omero e con la loro azione stabilizzano la spalla.
Questi muscoli sono:
- Muscolo sovraspinoso: origina dai 2/3 mediali della fossa sovraspinata della scapola; esso decorre lateralmente sopra la capsula articolare alla quale aderisce e passa al di sotto dell'estremità acromiale della clavicola. Si inserisce nella grande tuberosità dell''omero. Percorrendo il cosiddetto "outlet del sovraspinato" un vero e proprio canale di passaggio costituito in alto e posteriormente dal margine inferiore dell'acromion, in alto dal legamento acromion-coracoideo, e anteriormente dalla coracoide;
- Muscolo sottospinoso: origina dalla parte mediale della fossa sottospinata, dalla spina della scapola e dalla fascia infraspinata. Da questa origine il muscolo si dirige sempre obliquamente verso l'alto (come il sovraspinoso) fino ad inserirsi sulla faccia mediale della grande tuberosità dell’omero. .
- Muscolo piccolo rotondo: si tratta del più corto dei muscoli del cingolo scapolo omerale. Il muscolo piccolo rotondo è situato nel margine laterale della scapola, trova origine dalla fossa sottospinosa appena superiormente al muscolo grande rotondo e si inserisce sul margine inferiore della grande tuberosità dell’omero;
- Muscolo sottoscapolare: origina nella fossa sottoscapolare e si inserisce sulla piccola tuberosità dell'omero. I primi tre muscoli elencati con la loro contrazione fanno ruotare esternamente la spalla mentre il sotto scapolare è responsabile della rotazione esterna.
Quali sono le patologie più frequenti per la cuffia dei rotatori?
Tra le patologie più frequenti dei muscoli della cuffia abbiamo sicuramente patologie infiammatorie, ossia le “tendiniti”, che se cronicizzate possono dar luogo alla formazione di calcificazioni, fibrosi e lesioni. Spesso a tal proposito sentiamo parlare di “tendinopatia o tendinite della cuffia dei rotatori”, nei casi più complessi segue la dicitura “con presenza di calcificazioni” oppure “con evidente lesione di cm...”.
La lesione della cuffia dei rotatori è uno degli eventi traumatici più drastici, capita in molte situazioni come una caduta dalla bicicletta, oppure a causa di una violenta strattonata mentre portiamo il nostro cane al guinzaglio oppure, se si ha già una degenerazione importante, la lesione di cuffia può avvenire anche a seguito di una semplice attività di vita quotidiana che si dimostra essere “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
Tale lesione di cuffia può comprendere il tendine di un muscolo in forma maggiore rispetto agli altri. Il muscolo che per ragioni anatomiche è più soggetto a infiammazioni, traumi e lesioni è il muscolo sovraspinoso.
Quasi tutte le problematiche inerenti la cuffia dei rotatori sono ben risolvibili con la fisioterapia, tranne le condizioni più gravi come le ampie lesioni, per le quali risulta necessaria la riparazione chirurgica.
La fisioterapia per la cuffia dei rotatori?
Non esiste un protocollo standard di fisioterapia per la cuffia dei rotatori perché come hai potuto leggere esistono diverse condizioni patologiche inerenti a questo gruppo muscolare.
Di certo il primo obbiettivo del trattamento della cuffia dei rotatori è la riduzione del dolore, questa si ottiene mediante:
Tecniche manuali: come massoterapia, trattamento trigger point o terapia manuale per il tratto cervicale nel caso in cui si trattasse di una condizione di dolore riferito.
Mezzi fisici ad alta tecnologia: come laser ad alta potenza, tecaterapia, ultrasuoni, ipertermia, neuromodulatore interix, criocompressione, tens e correnti antalgiche.
Sarà abilità del terapista saper integrare il mezzo fisico più adatto con le tecniche di terapia manuale che effettua. Gli esercizi sono una parte fondamentale della riabilitazione della cuffia dei rotatori, consistono nei movimenti di rotazione esterna per il muscolo sovraspinato, il m. sottospinato e il piccolo rotondo, mentre nei movimenti di rotazione interna per il muscolo sottoscapolare. In prima fase il fisioterapista pone particolare attenzione all’esecuzione corretta del movimento, l’esercizio infatti avviene a corpo libero in modo che il paziente si concentri solo sullo schema motorio e non sulla sopportazione del carico. Progressivamente si inseriscono resistenze di vario tipo, come i pesi, gli elastici e superfici statiche per le contrazioni isometriche. Per quanto riguarda la riabilitazione propriocettiva, sempre presente nella rieducazione della spalla, si applicano diversi strumenti come palle di varie dimensioni, tavolette oscillanti, percorsi per l’arto superiore, al fine di migliorare il controllo motorio della spalla nello spazio.
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