Frattura di Colles
Cosa è la frattura di Colles?
La maggior parte delle condizioni patologiche del polso possono essere ricondotte a eventi traumatici e accidentali: quando si cade la prima cosa che si fa per proteggersi e cercare di attutire il colpo è mettere le mani avanti, l’impatto della mano sul suolo dopo cadute provoca, nella maggior parte dei casi, delle fratture al polso.
Come hai già letto nell’introduzione la frattura di Colles è una delle fratture più frequenti. Si tratta di una lesione ossea che interessa la metafisi distale del radio a seguito di una caduta accidentale sul palmo della mano atteggiata a difesa, in estensione.
La rima di frattura è trasversale e nella maggior parte dei casi il polso appare deformato dorsalmente. Per questo motivo si parla della cosiddetta deformità a “dorso di forchetta” che subisce la mano, dovuta alla dislocazione in senso dorsale che subisce il frammento di frattura del radio.
Quali sono le persone più soggette a questo tipo di frattura?
Le fratture del polso sono frequenti soprattutto tra gli anziani e in particolar modo tra le donne a causa delle loro ossa fragili. Tra i giovani in genere queste fratture avvengono principalmente per incidenti stradali, attività sportive o cadute da grandi altezze.
Quali sono i sintomi della frattura di Colles?
I sintomi al polso, nelle ore successive al trauma sono:
- Gonfiore;
- Dolore;
- (eventuale) presenza di ecchimosi ed ematoma;
- Impossibilità / forte difficoltà di movimento sia del polso che della mano.
Durante il periodo riabilitativo, salvo rare eccezioni, edema ed ematoma saranno diminuiti, rimarranno solo dolore e la limitazione funzionale soprattutto nei gradi estremi di movimento che andranno migliorando nel corso delle terapie.
Riabilitazione del polso dopo la frattura di Colles
In base all’ entità della lesione, alcune fratture di Colles saranno trattate chirurgicamente con fili di Kirschner o placche e fissazioni esterne per garantire la stabilità dei capi articolari. Questo tipo di trattamento avviene per le fratture scomposte, instabili o irriducibili. Se infatti la frattura si consolida male, si potrà avere una deformità estetica e soprattutto un deficit funzionale sia del polso che della mano.
Dopo l’intervento chirurgico, sarà opportuno intraprendere dei cicli di fisioterapia per riprendere al meglio la funzionalità del polso. Nel caso, invece, di fratture composte e stabili si può ricorrere all’ utilizzo dell’immobilizzazione dell’articolazione tramite il gesso.
Anche dopo la rimozione del gesso si dovrà iniziare un ciclo di riabilitazione.
In cosa consiste il percorso riabilitativo per la frattura di Colles?
Nel trattamento delle fratture di Colles vengono effettuate e integrate tra loro le seguenti terapie, allo scopo di creare un progetto terapeutico sinergico:
- tecniche di terapia manuale: come mobilizzazioni e massoterapia, sono fondamentali e hanno lo scopo di ripristinare il movimento più fisiologico possibile;
- terapie fisiche antalgiche e antiinfiammatorie come il laser, la tecar, e gli ultrasuoni. Nel caso delle fratture per accelerare i tempi di recupero viene utilizzata molto la magnetoterapia, che stimola la rigenerazione dell’osso;
- bendaggi compressivi e crioterapia per accelerare l’assorbimento dell’edema;
- esercizi cauti di mobilizzazione attiva e attiva assistita per evitare l’instaurarsi della rigidità articolare e recuperare la forza del polso e della mano. Inizialmente il fisioterapista effettuerà una mobilizzazione attiva assistita e attiva contro resistenza di polso e mano, con il migliorare delle condizioni del paziente saranno inseriti gradualmente i movimenti attivi di flesso-estensione del polso e della mano, movimenti di prono-supinazione del polso. Quando viene recuperata una soglia critica di mobilità si passa poi agli esercizi di rinforzo muscolare di polso e mano con l’aiuto di palline riabilitative, elastici e pesi.
Quali sono le tempistiche nel caso di intervento chirurgico
Dopo 6-8 settimane dall’ intervento chirurgico, la frattura sarà sicuramente saldata. Continuare con esercizi di mobilizzazione attiva assistita per massimizzare la mobilità del polso. Nella fase tardiva, dopo 8-12 settimane dall’ intervento si possono cominciare esercizi di rinforzo muscolare, mentre si continua con la mobilizzazione attiva dell’articolazione. Il recupero della mobilità e il rinforzo muscolare delle dita è il più importante obiettivo della riabilitazione e può essere ottenuto con esercizi che utilizzino l’ausilio della plastilina.
Quali sono le tempistiche nel caso dell’immobilizzazione del gesso?
L’ immobilizzazione dell’articolazione dura dai 30-40 giorni circa. Nel periodo in cui il polso è immobilizzato, è opportuno mobilizzare spalla e gomito omolaterale.
Questo è importante per prevenire la rigidità delle articolazioni e mobilizzare con movimenti lenti e cauti, le dita della mano per evitare problemi di funzionalità e accelerare i tempi di recupero. Dopo la rimozione del gesso si procede con la fisioterapia.
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