Coccigodinia
Cosa è la coccigodinia?
La coccigodinia è una condizione dolorosa del coccige, come già abbiamo anticipato nell’introduzione questa non è una patologia molto diffusa, può presentarsi in entrambi i sessi e a tutte le età, e sappiamo che ha un’incidenza maggiore nel sesso femminile tra i 35 e i 45 anni.
Quali sono le cause che portano alla coccigodinia?
Le cause che provocano la coccigodinia sono diverse e non sono ancora ben definite con certezza, però si evidenziano delle situazioni che si dimostrano importanti fattori di rischio come:
- il parto,
- traumi diretti,
- microtraumi ripetuti,
- problemi posturali,
- condizioni di sovrappeso,
- età superiore ai sessanta anni, c
- arcinomi che interessano il tessuto osseo,
- cisti pilonidale,
- patologie reumatiche come l’artite ecc.
Quali sono le cause?
Questa condizione è caratterizzata principalmente dalla presenza di dolore al coccige e nell’area limitrofa. Il dolore è presente alla palpazione e durante la postura seduta, i pazienti infatti riferiscono di soffrirne quando guidano per lunghi tratti, dopo essere stati seduti per diverse ore o mentre si chinano a terra per prendere un oggetto.
Nelle condizioni più gravi il dolore si fa sentire anche in posizione eretta e durante la deambulazione. In alcuni casi i sintomi tendono ad irradiarsi verso l’area glutea, e possono essere concomitanti con mal di schiena in zona lombo sacrale, dolore agli arti inferiori, problematiche intestinali come la costipazione o problematiche di dismenorrea (ciclo doloroso) nelle donne.
Nel caso si trattasse di un dolore provocato da un trauma diretto, nell’area dolente è presente l’ematoma (livido). Uno dei movimenti che risulta essere più doloroso e maggiormente presente è l’azione di alzarsi dalla posizione seduta a quella eretta.
Come si può diagnosticare la coccigodinia?
La coccigodinia è una condizione dolorosa che ha un’eziologia multifattoriale, per questo la diagnosi non segue dei protocolli ben precisi ma deve adattarsi al paziente che riferisce i sintomi. Infatti una coccigodinia provocata da un trauma diretto sarà differente da una coccigodinia presente dopo il parto.
In linea generale è bene sapere che all’anamnesi medica iniziale, il clinico eseguira dei test clinici di movimento e palpatori non solo del coccige ma anche della colonna vertebrale, e degli arti inferiori (in particolar modo delle anche).
Per quanto riguarda le indagini radiologiche, sicuramente si prescrive un’RX con doppia proiezione sia da posizione seduta che eretta. Questo è necessario per valutare lo stato del tessuto osseo e la mobilità del coccige durante il movimento. In alcuni casi, come di sospetta infezione o sospetta presenza di cisti, per avere un controllo più approfondito si richiede di effettuare una risonanza magnetica, che come sai consente di valutare tutti i tessuti presenti nell’area. Nel caso in cui ci fosse la possibilità che il dolore possa essere stato provocato da fenomeni neoplasici, il paziente dovrà effettuare molti altri esami come la scintigrafia ossea, la tac, e le analisi del sangue.
Come si cura la coccigodinia?
Trattandosi di un fenomeno multifattoriale, la terapia viene prescritta in base alla causa che produce la sintomatologia e alla tipologia di sintomi descritta dal paziente.
La fisioterapia secondo linee guida internazionali risulta essere una delle migliori soluzioni per risolvere questa condizione dolorosa. In un ciclo di fisioterapia per la coccigodinia si utilizzano sia tecniche di terapia manuale ed esercizi, che mezzi fisici ad alta tecnologia. In molti casi questi tre elementi sono integrati in un’unica azione terapeutica sinergica.
Le mobilizzazioni manuali, sia articolari che tissutali hanno lo scopo di ripristinare il corretto pattern di movimento articolare e di migliorare la mobilità dei tessuti. Normalmente la terapia include anche il trattamento delle altre articolazioni del bacino e del tratto lombare.
Gli esercizi hanno l’obbiettivo di stabilizzare i progressi ottenuti con la terapia manuale, e di impedire l’insorgere di eventuali recidive rinforzando i gruppi muscolari che risultano essere troppo deboli e allungando quelli che all’esame obiettivo sono troppo forti.
I mezzi fisici più utilizzati sono:
- la tecarterapia
- la magnetoterapia: indicata in casi di frattura perché stimola la formazione del callo osseo
- laser ad alta potenza: ottimo in condizioni di alta dolorabilità in punti specifici i neurostimolatori antalgici come l’interix: utilizzati per ridurre il dolore nell’area sofferente.
Poiché la tecarterapia è uno dei mezzi fisici più utilizzati per questa patologia, ne approfondiremo le proprietà nel seguente paragrafo.
I farmaci per la coccigodinia
Nei casi più gravi il medico può scegliere di affiancare una terapia farmacologica a quella fisioterapica. I farmaci maggiormente prescritti per tale condizione sono i FANS, ossia gli antinfiammatori non steroidei che hanno lo scopo di far diminuire il dolore, e sono associati a farmaci miorilassanti per ridurre la rigidità muscolare.
La chirurgia per la coccigodonia
I ristretti casi di grave frattura o importante instabilità si ricorre all’intervento chirurgico di rimozione del coccige chiamato “coccigectomia”.
Ma ovviamente data l’invasività dell’intervento, e i lunghi tempi di recupero questa opzione è indicata solo in alcuni casi sporadici in cui non si hanno altre alternative per poter portare giovamento al paziente.
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